Storia della macchina elettrica: dal 1800 ad oggi

 

Quando nasce la prima macchina elettrica? Per scoprirlo è necessario risalire agli anni ’30 dell’Ottocento, quando l’imprenditore scozzese Robert Anderson ideò la prima vera e propria carrozza senza cavalli: la prima carrozza elettrica (1832-1839). 

In seguito ai tentativi di Anderson e Becker, tra gli anni ’60 e ’70 del XIX secolo, fu portata avanti una sperimentazione costante sulle batterie dei veicoli elettrici che  grazie a queste innovazioni, le nuove vetture elettriche realizzate al termine dell’Ottocento risultarono particolarmente competitive se paragonate ai modelli tradizionali a benzina o a vapore.

Infatti, se le auto a vapore e a benzina mostravano diverse problematiche in merito all’avviamento del motore, al surriscaldamento e all’emissione eccessiva di fumi e rumori sgradevoli, le macchine elettriche risultavano molto più comode e pratiche grazie alla semplicità di guida e all’assenza di rumori. 

Le nazioni maggiormente attive nella produzione e commercializzazione delle prime auto elettriche furono Inghilterra e Francia, seguite dagli Stati Uniti che nel 1900 registravano circa 1/3 delle auto circolanti a New York e Chicago ad alimentazione elettrica. 

 

I veicoli elettrici tradizionali, pur avendo un’autonomia di circa 50 km/h e toccando velocità non superiori ai 40 km/h, risultavano perfetti per la circolazione urbana ed erano la prima scelta di borghesi e ceti abbienti. Per quale motivo? Per la loro semplicità di guida, il bisogno scarso di manutenzione e la loro silenziosità furono etichettate come veicoli perfetti per il genere femminile.

Ma, con l’avvento della Seconda Rivoluzione Industriale, lo sviluppo delle auto elettriche fu destinato a subire un brusco rallentamento, in favore delle vetture a benzina con motore a combustione interna.  

Dalla seconda metà del ‘900 ai giorni nostri: un nuovo interesse per la macchina elettrica

Le auto elettriche tornano sulla scena internazionale negli anni ’60-’70 del Novecento grazie alle sempre più assidue battaglie dei movimenti ecologisti e grazie alla crisi petrolifera che portò all’aumento dei prezzi della benzina. Ma, il problema della scarsa autonomia delle batterie non permise alle macchine elettriche di mettere in discussione il primato di quelle a combustione interna.

 

Anche negli anni ’90 la mobilità elettrica risultò protagonista di molte iniziative in quanto la crisi petrolifera costante e il cambiamento climatico (causato anche dall’emissione eccessiva di CO2 dalle auto) furono temi particolarmente caldi.

L’interesse per la mobilità sostenibile ed elettrica fu rinnovato in modo importante all’inizio degli anni 2000: infatti, durante il nuovo millennio le tematiche climatiche hanno ricoperto un ruolo sempre più centrale a causa dei danni causati all’ambiente da combustibili fossili e gas serra.

L’autonomia delle batterie delle auto elettriche viene quotidianamente testata e ottimizzata: infatti, negli ultimi anni, grazie alle batterie al litio, le auto elettriche risultano in grado di percorrere anche tragitti particolarmente ampi senza il bisogno di alcuna ricarica

 

 

Estratto da: https://www.e-vai.com/blog/storia-della-macchina-elettrica-dal-1800-ad-oggi/